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Risuonano di un canto antico le parole di Angelo De Mattia, pittore metafisico che chiede solo di incarnare in questo suo lavoro su Caravaggio e Bartolomeo Schedoni una nuova forma di Verità rivelata, attraverso una profonda conoscenza della dualità a cui nessun essere umano può sottrarsi. Nel viaggio di ritorno all'Uno originale, Angelo porta con se la ricerca di un nuovo linguaggio pittorico, di cui ne anticipa i contenuti rivelatori in questa monografia, espressa nel confronto delle figure di due grandi pittori, che altri non sono che la rappresentazione della sua stessa anima. DivinArte è il nome della forma artistica che Angelo sta iniziando ad incarnare, proveniente da archetipi divini, di cui gli Arcangeli Uriel e Gabriel sono portatori.